Qualche giorno fa mi è capitato di incrociare un tweet molto divertente:
«Ieri mi hanno offerto un macaron al pistacchio ed ho capito che tutti i miei orgasmi erano falsi»
Ecco lo screenshot:
Ovviamente era una battuta, tuttavia…
… non ho potuto fare a meno di pensare che dentro quella battuta (fulminante, va detto) c’erano moltissime delle difficoltà che soffocano la nostra capacità di provare Piacere.
Intanto per cominciare, c’è quasi il presupposto che il metro del Piacere, il benchmark, la misura su cui confrontare tutto, sia l’orgasmo.
E ovviamente l’orgasmo “standard”:
clitorideo/vaginale per lei,
eiaculatorio per lui.
Magari non è il caso dell’autrice del tweet, magari lei è una persona che ha espanso il proprio Piacere fino a livelli tantrici (e diciamo: se non lo ha già fatto è decisamente sulla buona strada);
ciò non toglie che quegli orgasmi sono la prima cosa a cui si pensa leggendo il tweet.
In altre parole, il primo dei presupposti “soffocanti” è che il massimo del Piacere sperimentabile è quello, e tutto il resto è in una scala da Zero a quello.
Poi arriva un macaron al pistacchio e…
… BOOM!, la scala salta.
Magari era davvero un macaron buonissimo.
Magari era un istante di pura, autentica “presenza”.
Di quelli che capitano un po’ a tutti, di tanto in tanto, con l’inconveniente che sono assolutamente “casuali”, inaccessibili se non per “Fato”...
In ogni caso, è bastato quel macaron per scardinare l’idea che il Piacere sia quella cosa lì, una gerarchia di sensazioni che va dall’apatia all’orgasmo “picco”.
Il senso profondo del Tantra, alla fine, non è chissà quale esoterico mistero, chissà quale segreto iniziatico, ma uno spunto di riflessione (e di azione!) molto molto semplice:
puoi provare più Piacere di quello che pensi.
Fine.
Non solo il Piacere sessuale (che pure è biologicamente progettato per essere totalizzante), ma il Piacere nel senso più ampio che tu possa immaginare.
Anzi, partire da altri tipi di Piacere (poi capiremo anche che spezzettarlo e separarlo in tanti “piaceri” diversi è un po’ fuorviante, ma per cominciare restiamo qui) è molto più semplice, perché non li carichiamo di quel tipo di aspettative, consapevoli o meno che siano.
Quando tengo i miei corsi, il primo passo è proprio questo: imparare a stare nel Qui e Adesso quando mangio una mela, quando mi lavo la faccia, quando faccio ogni cosa che mi dia Piacere.
Qualcuno storce un po’ il naso, all’inizio, ma con alcuni esercizi specifici tornano tutti dopo una settimana con una capacità di percepire il Piacere drasticamente espansa.
Tutti, sempre.
Non è mai successo che qualcuno non abbia sentito amplificare la propria sensibilità al Piacere, mai.
Un po’ come se io avessi mangiato sempre solo hamburger del fast food per un anno: per gustarmi cibi più prelibati probabilmente dovrei passare un periodo in cui fatico molto anche solo a immaginarne il gusto…
… anche il piatto del miglior chef al mondo mi sembrerebbe forse sciapo, perché avrei il palato “anestetizzato”, assuefatto a un solo tipo di sapore!
Mi ci vorrà un po’ per recuperare l’abitudine a gusti meno “sfacciati”, ma alla fine, quando sarò in grado di gustarmi una mela staccata dall'albero come una pietanza in un ristorante stellato…
… la mia capacità di provare Piacere nel cibo sarà letteralmente “esplosa” a livelli esponenziali!!
Ecco, il Tantra è la stessa cosa (nel sesso, ma non solo): allontanarmi dal “fast food orgasmico” per esplorare Piacere a livelli che oggi nemmeno immagino.
Io dico che ne vale decisamente la pena.
🔥🔥🔥
E tu? Te la senti di provare Piacere come non hai mai sperimentato?
La tua occasione per approfondire queste tematiche, per espandere la tua capacità di provare Piacere fino a livelli che oggi probabilmente non riesci neanche a concepire...
... potrebbere essere il Capodanno Tantrico 2023:
dal 30 al 1 gennaio ci ritroviamo di persone, in Toscana.
Vuoi venire? ;-)
Trovi maggiori info qui.
Al tuo Piacere,
Valentina Anaam