“Ma perché non le ha vendute per fare beneficenza?!?”
Così ha esclamato - proprio ieri - la mia amica americana Niav (compagna del training per insegnanti di Tantra che sto seguendo in Portogallo) quando è venuto fuori il discorso delle 93 Rolls Royce di Osho.
Conosci questa storia?
Se no, facciamo un passo indietro.
Se mi segui da un po’ e se il Tantra ti incuriosisce (o magari è già una tua passione ;), avrai di sicuro sentito parlare di Osho, maestro e mistico indiano che più di ogni altro ha saputo “tradurre” per noi occidentali il pensiero filosofico e spirituale orientale.
Osho ha diffuso durante la sua vita una filosofia di risveglio spirituale, fondata su consapevolezza, gioia, libertà, amore e celebrazione della vita stessa.
Io stessa ho tratto grande ispirazione dalla sua visione: nei miei 18 anni di formazione, ho avuto la fortuna e il privilegio di sedere a fianco di molte Maestre e Maestri che hanno vissuto a diretto contatto con lui.
(non ultima, proprio la Maestra che sto seguendo qui in Portogallo, che è stata per molti anni la sua medium)
Di Osho si è parlato tanto, e tanto bene.
Ma, come su ogni figura carismatica, anche su di lui vengono raccontate storie controverse…
Uno dei miti più conosciuti - tanto da scatenare critiche accese sia allora che oggi, come dalla mia amica Niav - è appunto la questione delle Rolls Royce.
Quante auto del genere è arrivato a possedere Osho?
Novantatré.
(c’è chi dice 99, chi dice 25, ma in ogni caso… sfacciatamente TANTE!)
93 Rolls Royce TUTTE uguali!!
(vedremo tra poco il motivo di questa strana scelta)
Quella che può sembrare un’apparente contraddizione - un mistico indiano che incoraggia il risveglio spirituale, ma che possiede così tanti beni materiali, del valore di milioni di dollari…
È a tutti gli effetti una GRANDE contraddizione!!
E come mai una persona profonda e innovatrice come Osho si è spinta tanto in là, sapendo che avrebbe attirato critiche anche pesanti?
A mio avviso…
Lo ha fatto soprattutto per creare provocazione.
Prima di tutto nei confronti della società americana del tempo che, tra gli anni 70 e 80, si era data a un consumismo sfrenato (e peraltro non ha più smesso, come gran parte del mondo moderno).
Il problema?
Negli States non riuscivano ad accettare che un “santone” indiano arrivasse a possedere così tanto, facendo sentire - per la prima volta - poveri anche gli americani più ricchi.
Ma non è tutto…
Perché secondo le sue stesse parole “un maestro opera per via misteriose”.
In questo caso, sfruttando l’invidia che 93 macchine di lusso avrebbero fatto sorgere nelle altre persone.
Le auto di Osho infatti non erano solo un simbolo e un affronto al consumismo e alla società turbo-capitalista che mette il profitto davanti ogni cosa…
Erano anche un “filtro”.
Servivano come barriera all’ingresso per poter accedere a lui.
In che modo, dici? Adesso ci arriviamo…
Secondo Osho stesso, se una persona non riusciva a vedere più in là delle parole, perché si fermava alla semplice apparenza…
Allora non era pronto per ricevere il suo messaggio e i suoi insegnamenti.
Una persona così avrebbe perso il suo tempo, e lo avrebbe fatto perdere anche a lui.
Quindi, se mi domando…
cosa mai potrà farsene una persona di 93 macchine di lusso… TUTTE UGUALI?!
Stessa marca, stesso modello… davvero!!
Per me è evidente che volessero essere un semplice messaggio…
Un invito dedicato solo a quelle persone in grado di vedere al di là della semplice materialità.
Ecco, per me, il motivo di “possedere” 93 macchine identiche, senza peraltro averle mai viste tutte insieme (Osho stesso lo diceva spesso)...
Perché, semplicemente, la materialità effettiva che quelle auto rappresentavano non gli interessava:
gli interessava invece - quello sì - provocare una reazione.
Metterci davanti al naso qualcosa di sfacciato su cui “proiettare” parti di noi.
Perciò, qualcuno di noi ci ha visto (e ci vede) decadenza morale, vanagloria, avidità, ostentazione della ricchezza.
A me, al contrario, l’immagine delle 93 Rolls Royce è stata di grande aiuto - proprio nel mio percorso di vita - per ricordarmi che Spirito e Materia non sono separati. Mai.
In ultima analisi, è (anche) grazie a questa immagine, e a ciò che rappresenta, che ho avuto il coraggio di lasciare il mio lavoro sicuro e ben retribuito in banca (cioè pura Materia!) per dedicarmi alla mia “vocazione” (cioè puro Spirito).
Sono state le 93 Rolls Royce, nei momenti difficili, a ricordarmi che lavorare al servizio dello Spirito non doveva per forza dire “finire sotto un ponte”, come la mia mente spaventata prefigurava.
Ecco perché, come ho raccontato alla mia amica Niav…
Sono felice che Osho non abbia “venduto le sue Rolls Royce per fare beneficenza”.
Se l’avesse fatto, mi avrebbe privata di un grande insegnamento.
Che è poi il cuore del Tantra:
Spirito e Materia, natura sessuale e natura divina sono fuse insieme.
E a te?
Che cosa viene in mente riflettendo su questi temi?
Che spiritualità e abbondanza materiale possono coesistere, in un Tutto armonioso di Spirito e Materia, senza che venga meno l’integrità?
Che l'invidia è un sentimento così potente da accecare le persone?
O, ancora…
Che le società, i governanti e le religioni “classiche” temono gli individui davvero liberi, e consapevoli?
(lo stesso Bush senior era arrivato a criticare in maniera decisa Osho, forse proprio temendo il suo grande dono nel risvegliare le masse)
Qualunque sia la lezione che ti porti a casa, ricorda una cosa:
il Tantra ci invita a vedere oltre le immagini e le apparenti contraddizioni.
Ci invita a includere e unire, anche ciò che sembra molto separato e distante.
Quindi, se sei sulla buona strada per provare il Tantra, il piccolo incoraggiamento che posso darti è quello di proseguire…
Perché ti aspetta un viaggio meraviglioso nell’Unione.
Al tuo Piacere,
Valentina Anaam
P.S. conoscevi già Osho, e la storia delle Rolls Royce?
Cosa ti sei portata o portato a casa da questo racconto?
Se ti va, sarei curiosa di conoscere il tuo punto di vista: ti basta commentare qui sotto o commentare qui, nel nostro spazio di condivisione su Tantra Lovers!
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